Recensione: Mai e Sempre, libro di Bruno Sebastiani

Mai e Sempre

La Seconda guerra mondiale in Germania, la nascita della DDR, e la vita nella Germania orientale fanno da sottofondo a questo bellissimo romanzo giallo.

Siamo a Moritzburg, un piccolo paese non lontano da Dresda. Emil Koldau nasce nel 1980 in una famiglia che lo adora: due sorelle di 15 e 19 anni sempre pronte a coccolarlo, una madre felice d’esser rimasta incinta a 42 anni, e un padre sempre a sua completa disposizione.

La tranquillità della famiglia Koldau finisce quando Emil ha 3 anni e il padre viene ucciso da quattro colpi di Kalashnikov. Una morte misteriosa perché papà Koldau è un uomo semplice, ma l’arma che l’ha ucciso è in dotazione esclusiva dell’esercito e delle guardie di frontiera. Il commissario è costretto ad archiviare l’indagine: la polizia nella DDR aveva le mani legate quando si trattava di indagare sull’esercito.

Il piccolo Emil diventa taciturno.

Le sorelle lasciano la casa materna. La madre si trasferisce col bambino a Berlino Est, a casa di un suo fratello.

Nella città, ancora divisa in due dal muro, Emil, seguendo le orme di suo zio, diventa corniciaio e restauratore. Dopo la caduta del muro, apre una galleria d’arte che diventa subito un punto di riferimento per gli artisti della città.

Emil si innamora, ma non riesce a dimenticare la misteriosa morte del padre. Decide, così, di tornare a Moritzburg per far luce sul mistero…

Bruno Sebastiani ci riporta con questo libro alla Germania della fine della Seconda guerra mondiale, ai terribili bombardamenti di Dresda; ricostruisce, poi, con precisione di dettagli la vita e la mentalità della DDR. Leggendo Mai e Sempre, si sente il grande lavoro svolto dall’autore con le fonti. La fiducia del lettore è conquistata in pieno.

La trama è costruita in modo da tenere viva l’attenzione. La voglia di capire quale mistero si cela dietro l’omicidio di un uomo semplice, ordinario, non fa posare il libro sul comodino.

Un bel giallo dal finale sorprendente.

Editore: Le Mezzelane Casa Editrice (20 gennaio 2017)

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Bruno Sebastiani nasce ad Albano Laziale, a sud di Roma, il 30 aprile 1947. Nasce in un paese e in un periodo storico in cui è palpabile la frenesia di liberarsi quanto prima delle scorie lasciate dal tremendo conflitto da poco concluso (la seconda guerra mondiale). Per la gran quantità di risorse destinate al nostro Paese per avviare la fase di risanamento, si delinea un periodo in cui tutto sembra possibile, specie in relazione alla scarsità di prospettive della generazione precedente. È questo il periodo in cui, per la necessità della ricostruzione, purché si abbia l’età adatta, è facilissimo trovare lavoro. Così, come moltissimi suoi coetanei, vogliosi, ma non in grado di puntare al bersaglio grosso frequentando l’università, Bruno Sebastiani frequenta un istituto tecnico e consegue il diploma di Perito Elettronico per inserirsi quanto prima e con le giuste credenziali nel mondo del lavoro. Difatti lavora, vince un concorso nelle Ferrovie dello Stato come macchinista e prende a guidare i treni, treni che col passare degli anni si fanno sempre più moderni, confortevoli e veloci, treni che lo portano in ogni dove entro i confini del Paese. Ma tutto questo correre lascia affiorare la necessità di trovare dei punti fermi, qualcosa in cui riconoscersi una volta sceso dal treno. Da qui prende origine la singolare abitudine di fissare sulla carta pensieri, riflessioni, intuizioni, che più tardi inizia a elaborare in forma di libri. Bruno Sebastiani scrive libri per il piacere di scrivere e per il desiderio di scoprire, o meglio di imparare, in quanto ogni storia lo costringe ad affrontare numerose ricerche, specie in relazione alla sua preferenza per il romanzo storico, un genere che gli consente autentici tuffi nel passato. Attualmente vive nel comune di Velletri, lontano dalla capitale dunque e più vicino alla campagna, lontano anche dai compagni di lavoro di un tempo che incontrava nello scalo ferroviario di San Lorenzo, più lontano anche da quella sensazione paralizzante che sembra investire ogni individuo quando, per raggiunti limiti di età, viene messo a riposo. Difatti, sebbene senza l’assillo degli orari come accadeva prima, Bruno Sebastiani ancora adesso lavora alacremente alla stesura dei suoi romanzi, che abbisognano in primo luogo di un numero incalcolabile di letture, letture che sottraggono tempo prezioso al suo hobby più significativo, il pianoforte. Negli anni ha scritto numerosi libri, tra i quali i romanzi storici prevalgono sui romanzi di pura invenzione, come, tanto per citarne alcuni: Fiore di Maggio (Mayflower) che ripercorre le tappe che permisero la fondazione della prima colonia inglese nel Nord America; Le gelide acque della Sprea, ove si seguono le tracce della principessa Anastasia Romanova da Ekaterinburg a Berlino; L’assedio di Costantinopoli, terribile atto che nel 1453 mise fine all’Impero Romano d’Oriente; Boudicca, ove si parla della famosa regina degli Iceni la quale, nel 61 d. C., osò capitanare una poderosa rivolta nel tentativo di ricacciare i Romani dalla Britannia. Tra i romanzi di fantasia si possono citare: La maledizione della Traviata, Nevja, L’isola, La spirale del tempo, Passaggio in Irlanda.

 

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