
Francesca Mereu, Birmingham, Alabama
Su di lui gira la leggenda che sia la reincarnazione di un grande bluesman: come si spiega, mi hanno detto in tanti, che un ragazzo così giovane suoni un blues così maturo?
E ad ascoltare Jontavious Willis, sembra veramente di trovarsi davanti a un veterano del blues nascosto nel corpo di un ragazzo. Jontavious, per gli amici “Quon”, ha solo ventun anni, ma la sua musica ne dimostra almeno tre volte tanto. Il suo è, come si dice, “the real deal”, il blues vero. Un ritmo ben legato alle radici di questa musica, ma fresco e originale allo stesso tempo. Un blues con tutte le spezie necessarie per regalare quelle emozioni che solo questa musica sa dare.
Taj Mahal nelle pagine del Living Blues lo ha definito come «una nuova grande voce del ventunesimo secolo nel blues acustico».
«Amo il suo modo di suonare» ha detto. «Ha un tempo piacevole e una vera voce per questa musica, perché è cresciuto nella tradizione e nella cultura».
Quest’anno, Jontavious ha avuto l’onore di aprire per ben tre volte per Taj Mahal e venti volte per TajMo’, la band di Taj Mahal e Keb’ Mo’.
«Sono molto pignolo per quanto riguarda il mio palcoscenico. Se qualcuno ci sale deve essere in grado di fare quello che dice di saper fare. Posso dire che [Jontavious] ha fatto molto di più» ha commentato Taj Mahal.
Jontavious è nato a Greenville, in Georgia. Canta, suona la chitarra, l’armonica, il banjo e diversi generi di blues: Delta, Piedmont, Texas, Gospel blues ecc. Oltre a suonare, studia sociologia alla Columbus State University della Georgia.
Ho intervistato Jontavious a Birmingham, in Alabama, dopo un house concert, organizzato dalla Magic City Blues Society, a casa degli amanti del blues Paul e Wendy Walters.
Gli ho chiesto come aveva conosciuto Taj Mahal.
«Attraverso un amico comune del Nord Carolina» mi ha spiegato. «Questo amico mi ha registrato mentre cantavo Lucy Mae Blues e ha fatto ascoltare la registrazione a Taj Mahal. Taj Mahal gli ha detto che aspettava da tanto di sentire uno come me. Nell’agosto del 2015 aveva un concerto in Georgia e mi ha chiesto di raggiungerlo e di portare la chitarra. Mi ha fatto suonare due canzoni. A marzo di quest’anno mi ha permesso di aprire i suoi show e quelli con Keb’ Mo’».
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