“Birmingham” George Conner

Il Blues Magazine

Freedom Creek, George Conner_IGP5665Roger Stephenson

“Birmingham” George Conner (foto di Roger Stephenson)

Francesca Mereu, Roger Stephenson, Aliceville, Alabama

È una splendida giornata di maggio, l’Activity Center di Aliceville, in Alabama, s’è riempito di musicisti blues.

Siamo nella Black Belt, a 16 miglia di distanza da Old Memphis, il paesino di poche anime dove viveva Willie King e questo è il luogo che gli amici di Willie hanno scelto per continuare il suo Freedom Creek Festival dopo la sua morte.

L’Activity Center è una costruzione di legno circondata da immense distese di campi verdi, incorniciati quel giorno da un cielo così azzurro come solo quello dell’Alabama sa essere. Trattori e pick-up vintage adornano i campi e creano un’atmosfera sospesa tra passato e presente.

È iniziata la musica e abbiamo capito perché Willie King non aveva voluto lasciare questa terra fertile, ma povera e piena di contraddizioni: c’è qualcosa in questa parte d’America che rende i blues più potenti e densi d’emozioni.

I musicisti ― molti del posto e alcuni venuti da Birmingham ― si sono ritrovati per raccogliere fondi in aiuto di “Birmingham” George Conner, autore di pezzi che hanno fatto la storia del blues e un maestro che ha insegnato a tanti a suonare questo genere musicale (Willie King incluso).

«George è sempre stato generoso ha insegnato quello che sapeva. I suoi amici non hanno dimenticato e in questo momento di bisogno sono venuti ad aiutarlo» ci spiega Johnnie Conner Binion, la sorella minore di “Birmingham” George.

“Birmingham” George è malato di cancro e ha bisogno di denaro per medicine e cibo. Quello che lo stato dell’Alabama passa non è sufficiente.

È un’emozione incontrarlo e poterci parlare. Ci dice che avrebbe suonato, ma non ha la forza di reggere in mano la chitarra e se ne sta seduto a godersi, come noi tutti, la bella musica che gli amici suonano per lui.

Ritorniamo ad Aliceville qualche settimana dopo e lo andiamo a trovare nel minuscolo appartamento nel quartiere di case popolari in cui vive. Quel giorno trascorso all’Activity Center, ci dice, è stato uno dei giorni della sua lunga vita da ricordare.

Clicca qui per leggere l’articolo su Birmingham George.

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