Questo libro è un viaggio nei recessi dell’animo umano, in particolare in quello di una donna: Flora. La troviamo bambina con una madre che la denigra e la disprezza, un padre che abbandona la famiglia quando Flora ne ha più bisogno (l’uomo ricompare solo ogni tanto, ma non riesce a dare alla figlia amore e sicurezza). Flora inizia a farsi dei piccoli tagli, per trovare un po’ di sollievo al dolore che si porta dentro. A quarant’anni, ha una relazione con Nino, un uomo che la usa solo per il suo piacere sessuale, ma Flora, all’inizio, si accontenta anche di queste minuscole briciole d’amore. Una voce compare, però, nella sua testa. Flora accoltella Nino e finisce in un ospedale psichiatrico. Inizia così per la donna il duro cammino verso la guarigione e la rinascita.
“Flora la Pazza” è un bel romanzo che coinvolge piano piano. Roberta Andres è riuscita abilmente ad analizzare le emozioni dei personaggi, i loro stati d’animo e i loro travagli interiori, e lo ha fatto servendosi di una prosa fluida, leggera.
Consiglio questo libro a chi ama i romanzi psicologici ben scritti. Il personaggio di Flora è uno di quelli che rimangono impressi nella memoria.
Editore: Amarganta (18 luglio 2017)
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Roberta Andres vive a Pescara, con i suoi due figli; insegna Italiano nella Scuola secondaria e, dal 2009 al 2016, Scrittura creativa presso la Facoltà di Psicologia Clinica dell’Università “D’Annunzio” a Chieti. Tra il 2007 a tutt’oggi tiene gruppi di scrittura creativa. Ha collaborato con riviste di letteratura e didattica, e ha curato rubriche on line. Ha iniziato a pubblicare nel 1999 vincendo in seguito alcuni concorsi di narrativa. Nel settembre 2015 è uscito il suo primo romanzo, “Le foto di Tiffany”, a cui hanno fatto seguito altre pubblicazioni prestigiose.