Recensione: La Valigia Incartata, libro di Silvana Meloni

Valigia incartata

La protagonista del romanzo è Vera Sulis, un avvocato cagliaritano, che si trova a difendere la sua segretaria, Marina Floris, dall’accusa di omicidio premeditato. L’amante di Marina, un giovane medico in carriera, è stato ucciso nel suo appartamento. Marina confessa a Vera di avere premuto il grilletto, ma qualcosa nella sua versione dei fatti non convince l’avvocato che decide di condurre un’indagine personale.

La valigia incartata è un romanzo giallo che si fa amare sin dalle prime pagine. La trama è ben costruita e facile da seguire. Il ritmo è brillante e tiene il lettore incollato alla pagina.

La caratterizzazione dei personaggi è ottima, soprattutto quella di Vera, alla quale ci si affeziona subito. Un personaggio così reale che consiglio all’autrice di coinvolgerlo in altre indagini.

Sono ben descritti anche i personaggi secondari e la società in cui si muovono.

La bella Cagliari fa da sottofondo alle vicende…

Un libro che consiglio!

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Silvana Meloni è nata e cresciuta a Cagliari, dove si è laureata in Giurisprudenza.  È insegnante di diritto in una scuola superiore e ha alle spalle una carriera di avvocato. I suoi hobby sono la lettura e la scrittura. Alle letture di saggi, in particolare specialistici nel settore del diritto, ha sempre affiancato la narrativa, per la quale nutre una vera passione. Ama il mistero e le sue preferenze vanno ad autori di genere, tuttavia non disdegna i classici o i buoni prodotti di qualsiasi genere letterario.

La sua prima pubblicazione è “Un caso quasi privato” (Tam Tam edizioni, Cagliari, 2002), alla quale è seguita la pubblicazione in digitale nel 2014 e una seconda edizione nel 2018 (Amazon KDP). Il suo secondo libro “La valigia incartata” è stato pubblicato in digitale nel 2014 e in seconda edizione nel 2018 (Amazon KDP). Con un suo racconto ha partecipato alla pubblicazione per beneficenza della raccolta “Chiamami per nome” (Le Mezzelane Casa Editrice, 2018), i cui proventi sono devoluti all’associazione Artemisia Centro Antiviolenza, di Firenze.

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