Recensione: Homo et Deus, libro di Alberto di Girolamo

homo et deus

Avevo già letto Storie del Secolo Breve di Alberto di Girolamo ed ero rimasta conquistata dallo stile dell’autore e dalle atmosfere siciliane del libro. Ho preso dunque Homo et Deus sicura di fare un’ottima scelta. E così è stato. In questo suo ultimo lavoro, l’autore ha persino superato se stesso.
Homo et Deus è una raccolta di racconti filosofici, divertenti e istruttivi. Racconti legati tra loro dal tema della spiritualità. La penna precisa, ironica di Alberto ci racconta il Paradiso; la vera storia di Caino; quella di un angelo custode che si innamora; la storia di un uomo che intravede l’aldilà e capisce che Dio non c’entra niente con l’origine della vita (il problema sarà convincere la moglie religiosissima); poi la lotta tra il Bene e il Male; e infine affascinanti storie di personaggi biblici (alcuni a me sconosciuti).
L’atmosfera  dei racconti è magica, quasi da favola. Alcuni sono ispirati dalla religione cristiana, in altri si sente l’influenza della filosofia buddista e induista. I personaggi, ben caratterizzati, lottano con le loro debolezze e paure umane.
Ho particolarmente apprezzato la sensibilità dell’autore quando affronta (e ci fa vivere) la realtà dei migranti e i motivi che li spingono a salire sui barconi.
Lo stile è semplice, preciso, ironico (alcuni personaggi fanno proprio ridere).
Un libro che si legge tutto d’un fiato e che consiglio.

Editore: Le Mezzelane Casa Editrice (12 febbraio 2018)

In ebook o su carta, acquistatelo qui o qui

Alberto Di Girolamo è nato a Marsala nel 1945 è lì ha sempre vissuto, eccetto alcuni anni in cui ha insegnato a Carbonia (CA). Ottenuto il trasferimento nella propria città, è rimasto socraticamente attaccato a essa, come può esserlo una patella al suo scoglio. Si può dire che questo territorio è stato il suo mondo e ne ha fatto oggetto di un raccontare iniziato da ragazzo: un bisogno prima sporadico, per soddisfare una pulsione che urgeva dentro, e poi, da pensionato, pressante e continuo come una rincorsa in vista del traguardo.
Il territorio marsalese ricco di storia, con le sue contrade sparse per la campagna; con il suo Stagnone, una laguna che ospitò una città fenicia, Mozia, distrutta poi da Dioniso; con le sue fortificazioni di fronte alle quali i romani nulla poterono; con i suoi agrumeti impiantati dagli arabi insieme agli orti e alle palme; con i suoi palazzi spagnoli e gli umili cortili africani; con i suoi sterminati vigneti che verdeggiano dappertutto; con le sue suggestive saline impreziosite da mulini che alleviarono la fatica dell’uomo… Questo territorio, come lo ha visto e vissuto nel secolo scorso, egli ha posto a sfondo dei suoi racconti, affinché certa cultura, certe usanze, certi personaggi non si perdessero del tutto nel fluire del tempo.
Mentre frequentava l’Università di Palermo Alberto ha vissuto la significativa esperienza del ’68, che l’ha formato politicamente e civilmente, collocandolo a difesa della pace e dei diritti umani. Valori che egli si è impegnato a trasmettere ai giovani, insegnando nelle scuole medie e poi nel Liceo Scientifico di Marsala.
Come docente di filosofia nei licei ha cercato di innovare la didattica di questa materia attraverso un’esperienza dialogante che andasse oltre il rapporto puramente scolastico; risultato: professore ed ex allievi, divenuti padri di famiglia, continuano a sentirsi per scambiare idee e progetti.
Fino a poco tempo fa si è limitato a fare circolare i suoi racconti entro la cerchia degli amici, e sarebbe rimasto sempre in questo sicuro porto, se i suoi lettori non lo avessero spinto a raggiungere il mare aperto del self-publishing. Determinante è stata la scoperta della piattaforma Meetale, dove, oltre ad aver conosciuto tante persone colte e interessanti, ha potuto scrivere e pubblicare le sue invenzioni letterarie, senza lacci e laccioli.
Oltre ad avere postato diversi scritti su Meetale, Alberto ha pubblicato su Amazon due lunghi racconti, Il balcone e Primo amore.
Il suo racconto Soltanto il vento si è classificato al primo posto nella II edizione del concorso “La pelle non dimentica” ed è inserito nell’omonima antologia pubblicata da Le Mezzelane Casa Editrice.


Per Le Mezzelane Casa Editrice ha pubblicato

Homo et Deus

Storie del secolo breve

Il treno del successo

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